Festival di Sanremo? Anche Scicli ha il suo festival dei fiori
7 Febbraio 2017Convento del Carmine restaurato. Cosa farne?
16 Febbraio 2017“La città ci ha protetto dall’alluvione! “
L’alluvione del 23 gennaio 2017 , che ha colpito in particolar modo Modica e Scicli, ha riacceso i riflettori sull’importanza del controllo e della prevenzione da fare sui torrenti che solcano le nostre città e ha ricordato ai più che alla natura bisogna riservare più rispetto e attenzione.
Il flusso abnorme di acqua, che i torrenti hanno raccolto nella notte tra il 22 e il 23 gennaio c.a., dopo una giornata di pioggia eccezionale, ha creato episodi critici nelle due cittadine barocche.
La furia delle acque dei torrenti in piena hanno creato diversi danni nel territorio e per di più ingenti. Ma mentre Modica riportava grandissimi danni, Scicli in qualche modo veniva protetta.
I Momenti critici sono avvenuti lungo il torrente di S. Maria la Nova e al ponte del Carmine dove confluisce anche il Moticano. La furia dell’acqua ha divelto numerose basole di calcare duro, ma il sistema delle cave ha sostanzialmente funzionato.
A questo punto bisogna ricordare le opere realizzate nel centro storico di Scicli proprio al fine di difendere la città da eventi alluvionali.
Le grandi opere di ingegneria idraulica del secolo scorso, progettate dall’ ing. Guglielmo Emmolo e fortemente volute e finanziate grazie all’ interesse dell’ing. Salvatore Scimone ( dal 1946 Provveditore alle Opere Pubbliche della Sicilia), hanno permesso alla città di possedere un sistema difensivo all’altezza di grandi eventi alluvionali, che Scicli aveva comunque subito più volte nei secoli scorsi.
Copertura dei torrenti, mura di cinta alte e opere di alta ingegneria idraulica sono le caratteristiche del reticolato sotterraneo di Scicli.
Proprio l’ingegner Scimone aveva fatto innalzare gli argini dopo l’alluvione dei primi del secolo scorso, progetto che fu addirittura criticato perchè sembrava esagerato. I fatti del 23 gennaio 2017 hanno testimoniato che le conseguenze alla città potevano essere nettamente più importanti e catastrofiche di quelle registratasi.
Come ha scritto Marco Causarano sul suo account Facebook:
“LA CITTA’ HA RETTO, LA CITTA’ CI HA PROTETTO!”
“Hanno retto gli argini (mi sono sembrati sempre troppo alti, ma adesso ho capito perché l’Ing. Scimone li volle così) , ha funzionato la rete urbana , ha retto anche la “collina ferita” (quella d’argilla) qualche anno fa oggetto di consolidamento, ha funzionato anche il lavoro che la Protezione Civile ha svolto in questi anni”.
L’Ing. Salvatore Scimone
L’Ing. Salvatore Scimone, Provveditore alle Opere Pubbliche alla Regione Sicilia negli anni della ricostruzione post bellica, personaggio di grande spessore culturale, fece realizzare in città una serie di opere pubbliche tendenti da una parte a salvaguardare la popolazione dalle inondazioni e determinare anche un nuovo assetto urbanistico di Scicli.
Oggi a Scicli, a ricordo delle grandi opere prodotte grazie all’opera di Salvatore Scimone e a rendere visibile la riconoscenza cittadina, campeggia un mezzobusto in bronzo dell’ ingegnere sciclitano nella Piazzetta Dei Mille, lungo la via Santa Maria La Nova.