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29 Novembre 2016SOS Scicli, pezzi di beni culturali a pezzi
Sos Scicli un’iniziativa social lanciata dal sito web I Love Scicli
Non si contano più gli atti vandalici perpetrati alle meraviglie di Scicli!
La lista di monumenti storici maltrattati, lasciati in balia del degrado e della rovina, è lunga e si srotola in tutto il territorio di Scicli.
Questi i temi trattati nel corso della serata SOS Scicli Salviamo in nostro patrimonio, organizzata dal sito web I Love Scicli a seguito degli ultimi atti di effrazione e di danneggiamento avvenuti nella chiesetta rupestre del Calvario.
L’evento è nato con l’idea di essere il primo dibattito aperto partendo dalle priorità di tutela per le condizioni dei beni culturali e dalle proposte di fruizione.
Indubbiamente il danneggiamento dei monumenti è spesso determinato dalla chiusura al pubblico e dallo stato di abbandono nel quale versano anche dopo recenti interventi di restauro e manutenzione.
Il Colle San Matteo, è fortemente martoriato.
Chiafura è il parco archeologico rupestre più esteso della provincia e raccolto a città trogloditica; è stato oggetto di un intervento di manutenzione intorno al 2010 per un importo di circa 1.000.000 di Euro.
A seguito di questi lavori che hanno interessato la messa in sicurezza delle grotte del primo anello sono accorsi tutta una serie di crolli di porzioni del costone roccioso entro il quale sono ricavate grotte per cui motivi di sicurezza ne hanno interdetto l’accesso.
Parco Archeologico Chiafura e Colle San Matteo
Recentemente, si è parlato di una proposta, di una Legge Speciale che potrebbe essere indirizzata all’istituendo Parco Archeologico Chiafura e Colle San Matteo. Nello specifico dovrebbe coprire finanziariamente alcuni lavori legati a: 1) messa in sicurezza del secondo anello del parco di Chiafura, che ne consentirebbe il completo accesso e utilizzo anche del primo per €. 1.600.000 circa; 2) riqualificazione delle colline di San Matteo e Chiafura con la realizzazione di percorsi e realizzazione di un ascensore di accesso che da San Bartolomeo colleghi il parco di San Matteo e Chiafura per €. 4.500.000 circa ; 3) completamento della chiesa di San Matteo per la totale fruizione per un importo di €. 500.000,00 circa.
L’attesa però di finanziamenti perché si mettano in sicurezza dal secondo al sesto livello le grotte di Chiafura potrebbe essere ancora lunga pertanto sarebbe auspicabile che si pensassero dei lavori mirati per la fruizione parziale del primo terrazzamento perché privarsi ancora di questo tesoro nuoce gravemente alla conservazione e dà spazio al degrado e alla violazione del sito. La presenza invece costante di un servizio di fruizione, potrebbe garantire una vigilanza costante almeno nelle ore diurne.
Colle di San Matteo
Le pendici del Colle, sul versante S. M. la Nova e San Bartolomeo sono interessate da ipogei funerari, da chiesette rupestri e da un’antica sentieristica. Anche in questo caso i percorsi processionali sono stracolmi di pietrame e di rovi e le camerette cimiteriali sono deturpate da umidità perenne, infiltrazioni, scritte, spazzatura, diventando in alcuni casi ricovero per randagi.
Nel portone della Chiesa dello Spirito Santo si nota un tentativo di forzatura, con lo scollamento di un quadrato bugnato per poterne ricavare un facile accesso…
L’area dei Castelli è da sempre abbandonata, i muri perimetrali sono imbrattati da scritte di ogni colore effettuate con bombolette spray. Un vero concentrato di vandalismo grafico, come quello che spesso è salito alla ribalta nelle più grandi città d’arte. La Soprintendenza di Ragusa ha avviato delle brevi campagne di scavo e piccoli lavori di restauro e manutenzione del Castello dei Tre Cantoni nel 1991 che hanno evidenziato come l’area fosse stata già oggetto di scavi clandestini.
Un incontro effettuato con la cittadinanza risale al 2008 quando la Soprintendenza di Ragusa ha proposto una passeggiata archeologica dove sono stati presentati gli ultimi lavori di recinzione dell’area e la possibilità di realizzare un piccolo antiquarium all’interno di una struttura adiacente.
Il simbolo della nostra città, l’antica Chiesa madre di San Matteo è stata recentemente ristrutturata. La mancanza di un progetto di riqualificazione del colle e di fruizione del monumento ne fa una zona isolata e abbandonata. Come si pensava potesse rimanere immune alla macabra attività dei vandali e dei saccheggiatori questo luogo così appartato soprattutto durante le ore notturne? Ormai le immagini dei vetri frantumati, delle scritte alle pareti, della torretta dell’orologio che puzza terribilmente di urine sono cliché ai quali ci stiamo e ci dobbiamo abituare? No! I video trasmessi nel corso della serata a Palazzo Busacca sono stati un pugno allo stomaco per tutti i presenti.
Ma cosa si può dunque fare per preservare questi siti e i monumenti del Colle San Matteo prima che sia troppo tardi o per salvare quelli ormai a pezzi?
Scicli, rispetto a molti altri centri culturali del Sud Est Siciliano ha una marcia in più. Non si può nascondere che una buona parte di cittadini sia sensibile alla tutela del patrimonio culturale locale e lo gestisca sotto forma di mero volontariato per la forte pulsione che caratterizza l’ineguagliabile ospitalità sciclitana e l’amore innato verso il proprio territorio.
Però ci sono quei vandali e saccheggiatori che in barba a tutti danneggiano irreparabilmente i beni culturali, non sappiamo se per ignoranza o per diletto.
Per cui se vandalismo al nostro patrimonio culturale è solo un effetto di un più radicato problema di tipo sociale per questo non si può combattere solo ripulendo il sito ma è necessaria una prevenzione partendo dal mondo della scuola, educando alunni e famiglie al rispetto del bene comune e del prossimo e parallelamente sono necessarie misure di controllo e sanzioni per chi devasta beni e monumenti.
Infine la soluzione prospettata da tutte le associazioni culturali, dai professionisti del settore e dai partecipanti all’incontro è stata unanime: progetti di fruizione immediati per i beni culturali oggetto di atti di vandalismo; stipula di convenzioni con le scuole e formule di partenariato con gruppi culturali; sinergie di tipo pubblico-privato, destinazione di parte della tassa di soggiorno alla tutela e alla valorizzazione dei beni e dei monumenti della città.
Monica Carbone