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15 Gennaio 2024Hai mai seguito una guida vestita in abiti siciliani?
17 Gennaio 2024Le ‘nniminagghia di Scicli raccolte dalla sig.ra Carmela La Guardia
Una introduzione del prof. Paolo Militello
‘Ntoni, quando la sera tornava a casa, non trovava altro che le donne, le quali […] ingannavano il tempo a
contare storie e indovinelli (Giovanni Verga, I Malavoglia, 1888).
Nel 1897 Giuseppe Pitrè, celebre studioso di tradizioni popolari, pubblicava un libro sugli “Indovinelli,
dubbi scioglilingua del popolo siciliano”, spiegando nell’introduzione che «quello che noi, con nome
generico italiano, chiamiamo “indovinello”, in Sicilia è detto ‘nniminagghia o ‘nniminaglia, come in molti
comuni di Calabria, mentre in Terra di Lavoro è detto indevinaglie, in Pinerolo andviniaje ecc. ecc.».
‘A ‘nniminagghia è, quindi, un indovinello, generalmente scritto in versi facili e rimati, che in una
descrizione scherzosamente ambigua nasconde le caratteristiche di ciò che bisogna indovinare: persona,
animale, cosa concreta oppure astratta.
L’indovinello si presentava, così, come una varietà popolare e scherzosa del ben più “serio” e colto
“enigma”, e veniva utilizzato per trascorrere il tempo durante le pause del lavoro o per passare
piacevolmente le serate in casa.
Come ci dice ancora Pitrè, era un detto «di nessuna importanza». Forse per questo col passare del tempo in Sicilia
abbiamo cominciato a chiamarlo “miniminagghia”, sottolineando con quel “minimi” il suo essere cosa di poco conto.
Il primo a raccogliere gli indovinelli nel territorio ibleo fu il famoso studioso chiaramontano Serafino
Amabile Guastella, il quale già nel 1880 aveva pubblicato un libretto abbastanza raro: “Gli indovinelli di
Modica, Chiaramonte e Comiso”.
Ancora oggi, invece, per Scicli mancano delle raccolte organiche, anche se
il tema è stato trattato ogni tanto nei preziosi lavori di Pino Nifosì.
Adesso, però, è possibile cominciare a colmare questa lacuna grazie a un utilissimo lavoro della signora
Carmela La Guardia la quale, nel corso degli anni, ha avuto la cura di annotare su un quadernetto decine e
decine di indovinelli (ma non solo: anche proverbi, modi di dire, soprannomi etc.) ascoltati durante la sua
vita quotidiana a Scicli. Ne è risultata una raccolta che, grazie alla disponibilità della signora Carmela,
abbiamo deciso di pubblicare a puntate.
Miniminagghie di Scicli. Un appuntamento mensile
Ogni mese leggeremo quindi quattro-cinque ‘nniminagghia (anche quelle più piccanti) in un’edizione che confronta gli indovinelli raccolti dalla signora La Guardia con quelli pubblicati da Pitrè e Guastella.
Iniziamo oggi, 17 gennaio, nella Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali in cui ogni anno siamo tutti invitati a riscoprire, grazie ai dialetti, il cuore delle nostre tradizioni culturali.
La giornata è stata istituita nel 2013 dall’Unione Nazionale delle Pro Loco con il fine di salvaguardare e valorizzare queste espressioni appartenenti al nostro patrimonio culturale immateriale.
Miniminagghie di Scicli
raccolte da Carmela La Guardia – Raccolta N. 1
1 – Nun mi tuccari ca ti fazzu mali, fammi spugghiari ca ti fazzu arricriari.
2 – Cunculina, cunculina, ca fa l’uovu a mienzu ‘a rina.
3 – Rarrieri santa Maria c’è ‘mpicciriddu ca ciancìa, che’ capiddi rizzuti rizzuti, cu mi lu ‘nserta ci rugnu
rru scuti [due scudi].
4 – Arà, mastru Marianu, chi ci faciti supra a stu chianu? Travagghiati notti e ghiuornu senza vuscari
mancu nu granu.
Le soluzioni alle ‘nniminagghie.
- Il fico d’india.
- Il melone.
- L’asparago.
- L’orologio.
Leggi anche: niminagghie 20 indovinelli della tradizione siciliana (con soluzioni)
Paolo Militello è professore associato di Storia moderna presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Catania.
Già Segretario (2016-2019) della Società di Storia Patria per la Sicilia orientale, Istituto universitario fondato nel 1903, dal 2018 è affiliato al Mediterranean Institute dell’Università di Malta ed è membro della Real Academia Burgense de Historia y Bellas e della Red Cibeles.
Biografia completa Paolo Maria Militello.
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