Uno chef sciclitano ai fornelli del ristorante italiano all’estero migliore al mondo
22 Dicembre 2021Natale a tavola a Scicli. “Pillole di…Nutrizione e tradizione” con Cristina Inzinza
25 Dicembre 2021Rievocare il mistero del Natale significa celebrare la nascita di Gesù e la “Sacra Famiglia”.
Uno dei modi di vivere l’atmosfera natalizia è sicuramente l’ allestimento tradizionale del presepio, usanza remota e diffusa in tutto il mondo! Se poi è preparato in casa, con la propria famiglia, ha un valore doppio!
Il Presepe è simbolo della tradizione e della devozione popolare e naturalmente anche nella città barocca di Scicli questa tradizione è molto diffusa.
Si passa dal piccolo presepio a “uso e consumo” dei familiari e degli amici stretti fino a composizioni più importanti che esaltano l’artigianalità e la fantasia di tanti appassionati presepisti.
E’ proprio grazie al gran lavoro di questi ultimi che la semplice tradizione familiare diviene Arte!
Una piccola Betlemme in cantina: il presepe da 20 mq della famiglia Caruso, realizzato con i personaggi di Vincenzo Velardita
La voglia di ricreare una piccola Natività in ambiente familiare ha spinto la famiglia Caruso a realizzare, quello che prima era una semplice passione personale, un’opera d’arte di straordinario valore!
Salvatore, Francesco, Veronica e Carmela hanno costruito, passo dopo passo, quello che oggi possiamo definire un presepe artistico!
Si tratta di uno dei presepi artistici permanenti della città di Scicli con pastori in terracotta realizzati dal premiato maestro ceramista calatino Vincenzo Velardita. Sono più di 100 le statuine che la famiglia Caruso ha acquistato anno dopo anno, pezzo dopo pezzo. Quasi tutti i pastori sono stati commissionati e creati ad hoc proprio per il “Presepe Caruso”.
Un vero e proprio tesoro artistico aperto alla città e a tutti i visitatori che arrivano nella città barocca tutto l’anno.
Sin dal 1997 è aperto al pubblico per essere ammirato da grandi e piccini!
Dalla classica rappresentazione della nascita del Salvatore nella capanna di Betlemme, si passa alla riproposizione di scene di vita vissuta nel quotidiano. E’ qui che il mistero del Natale prende forma.
Quello che andrete a vedere è un presepe che ripropone luoghi familiari e vicino agli usi e ai costumi locali, con una grande varietà di scene e scenografie fatte di case e botteghe, ognuna finemente lavorata e riproposta con le sue caratteristiche salienti.
Un presepe artistico curato nei minimi dettagli da ammirare e fotografare!
Sono Francesco e Salvatore, padre e figlio, che hanno curato nel dettaglio questo piccolo monumentino casalingo.
Bisogna sottolineare che ogni singolo edificio, suppellettile, arredo è stato sapientemente costruito artigianalmente e con dovizia di particolari, al limite del pignolo. Dalle sedie, alle scale, dal muretto a secco alle staccionate, dalle casette dei contadini al ruscello. E’ tramandata la memoria popolare attraverso ambienti, oggetti e figure caratteristiche.
L’ambientazione è quella popolare, con le case, le colline, i fabbricati rurali e le botteghe del ’900.
Sulle colline si erge il monumentale duomo di San Matteo, simbolo della città di Scicli, costruito interamente in legno compensato da Francesco Caruso.
La ricostruzione della “notte di Betlemme” con tutti i suoi protagonisti vuole celebrare la magia del Natale e al contempo ricordare le tradizioni e mestieri quasi dimenticati o del tutto scomparsi, contestualizzando la vicenda in un’ambientazione locale.
I personaggi e le composizioni rappresentano momenti di vita contadina o comunque di vita quotidiana.
Davvero un’esperienza da vivere tra una grande città del tempo, i locali dei pastori e degli artigiani, la luce del fuoco, l’acqua che sgorga e molto altro. Nulla è lasciato al caso!
Sono tante le scene che stupiscono ed emozionano.
La scena dell’ osteria è una delle più belle: vicino all’oste un cliente mangia delle uova fritte nella padella mentre, a poca distanza, una tavolata “allegra” ripropone il brillo.
Tra le altre rappresentazioni: una donna raccoglie i panni al balcone e nel contempo ritira la spesa con il classico “panaro” appeso al filo;
un canestraio realizza una cesta con le canne ed i polloni dell’ulivo;
nella scena della panificazione, più pastori sono intenti nella produzione del pane e la lavorazione della farina dentro la “maidda“;
due bimbi a terra giocano con una trottola;
più uomini sono intenti alla riparazione di un tetto con le tegole;
il mulino ospita il mugnaio e l’operaio che porta un sacco di frumento;
la raccolta delle olive dall’albero;
il gruppo dei pastori di cui uno munge una capra;
la mamma allatta il bambino, mentre delle persone anziane mangiano della salsiccia e dei carciofi arrostiti;
la scena della semina;
la scena delle tessitrici con il telaio antico e di quella con la signore che fila;
ed infine le scene del bivacco dei Re Magi con la tenda, del calzolaio, del ceramista, dello stagnino, del ramaio e del negozio dove vendono il pane nonchè la grotta dalla quale sgorga l’acqua che alimenta un fiume ed un lago, la donna che lava i panni, quella che ritorna dall’osteria portando le uova invendute, il pastore ambulante che aggiusta mobili e sedie, quello che pesca nel fiume e così via.
Luci, suoni ed effetti scenografici. L’alternarsi del giorno e della notte
Ad arricchire la scenografia videoproiezioni, suoni e rumori della vita di tutti i giorni: dal rumore dell’acqua del ruscello, al muggito delle mucche e il belato delle pecore, dal canto del gallo al cinguettio degli uccellini, dal vagito di un neonato al suono delle zampogne e delle campane, fino al rumore del temporale in lontanza…
Uno tra gli effetti creati e più risusciti è sicuramente il fumo che esce dai comignoli delle case. L’ effetto è pari al vero!
L’illuminazione artistica è pensata per richiamare l’alternarsi del giorno e della notte, comprese alba e tramonto. Anche l’impianto di luci è stato studiato e creato da Francesco e Salvatore. L’effetto delle stelle del cielo è stato costruito con decine di luci di fibra ottica di varie misure.
Un videoproiettore crea ciclicamente le proiezioni luminose della luna e della stella cometa.
Non è venuta anche a voi la voglia di visitarlo!?
Indicazioni e consigli utili
Il presepio è permanente. È possibile visitarlo dal mese di dicembre a quello di ottobre.
Ad accogliervi troverete sicuramente i gentili padroni di casa, Francesco e Salvatore.
Potrete così ascoltare dalla voce degli stessi creatori le caratteristiche, i segreti e le peculiarità di questa opera unica.
Il Presepe della Famiglia Caruso si trova a Scicli in via Parini n. 5 nei pressi della centralissima piazza Italia:
Da piazza Italia imboccare la via San Giorgio, quindi alla seconda traversa sulla destra si prende per via Parini. A 50 mt. circa, al numero civico 5 si trova il box dove è possibile visitare l’allestimento presepiale.
Il Sig. Caruso, residente al n.7 della stessa via, è disponibile ad aprire al pubblico in qualunque giorno dell’anno (basta citofonare o chiamarlo al tel – Cell. + 39 3388664991)
1 Comment
[…] Leggi di più: la magia del presepe artistico della fam. Caruso […]