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La città di Scicli, oltre i suoi musei e luoghi d’arte, ospita gioielli di storia e di cultura inimmaginabili.
In particolare il Museo del Costume, offre la possibilità – a nostalgici e non – di fare un salto indietro nel tempo.
Ospitato in via Francesco Mormina Penna, nei bassi dell’ex Convento della chiesa di San Michele, il Museo del Costume è frutto di una capillare ricerca etnografica iniziata nei primi anni ’90 del Novecento da Giovanni Portelli e Giovanna Giallongo.
Il materiale in esposizione fa parte di una raccolta e di una attenta ricerca che va avanti da anni. Fanno parte della raccolta abiti, cappelli e accessori vari, quali bottoni, scarpe, riviste di moda; dell’Ottocento e dei primi del Novecento.
Il Museo del Costume si snoda in più sale, suddivise in tre sezioni tematiche: una parte dedicata agli abiti nobiliari, una parte etnoantropologica con utensili e oggettistica della cultura popolare anche legata alla cucina contadina e una parte, variabile e sempre aggiornata, con esposizioni e mostre tematiche temporanee.
Le prime sale dedicate alla storia del costume espongono abiti femminili del XIX e XX sec.; alcuni ambienti invece sono dedicati alla storia della cucina popolare contadina siciliana. La seconda parte dell’esposizione riguarda utensili d’uso comune nelle cucine e nella vita quotidiana del popolo ragusano di fine ‘800. Molto particolare è la ricostruzione di una tipica cucina di una famiglia contadina dell’epoca.
Le sale dedicate alla cucina consentono di rivivere sensazioni e suggestioni passate.
Nello specifico le mostre espositive, generali o tematiche, sia temporanee che permanenti permettono (e hanno permesso) di far conoscere al visitatore un grande patrimonio storico e artigianale.
Nello specifico in tanti anni di mostre e allestimenti si è potuto godere di ammirare collezioni di abiti di gala come da ricevimento e per uso quotidiano, maschili e femminili (1784 – 1960); abiti popolari (fine ‘800 – primi anni del ‘900); abiti da matrimonio (1870 – 1970); abiti da bambini (1870 – 1940); scarpe, calze e accessori vari (fine ‘800 – metà ‘900);bottoni (metà ‘700 – metà ‘900); biancheria da corredo per adulti; biancheria da letto (cottonine, coltri, copriletto, cuscini, lenzuola, ecc.); corredo per bambini; manufatti della tessitura popolare (bisacce, sacchi, ecc.); attrezzi per la panificazione e contenitori per la conservazione degli alimenti, in ceramica, vetro, canne (cannizzo), ecc.; tavoli da cucina; bilance, pesi e misure; attrezzi per pasticceria; attrezzi per la lavorazione delle mandorle; attrezzi da lavoro contadino; campanacci, collari con sonagli; giocattoli antichi (fine ‘800 – metà ‘900).
Nel 2015 la collezione è stata dichiarata di importante interesse etnoantropologico, con notifica del decreto di vincolo, D.D.G n. 254 del 10/2/2015 della Regione Sicilia.
Il museo è visitabile tutti i giorni ed è gestita turisticamente dalla cooperativa Agire.
(Leggi gli orari, info e prezzi 2022 dei musei di Scicli )
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“Il Museo del Costume di Scicli offre una piacevole visita attraverso i costumi, le tradizioni e la cucina della Sicilia di una volta. Merita davvero una visita!”