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3 Ottobre 2017Scicli sarà di nuovo set cinematografico con un altro film targato Palomar
La Palomar, casa cinematografica di Carlo Degli Esposti che ha prodotto “Il Commissario Montalbano” e “Il giovane Montalbano”, tornerà a girare nei luoghi del Commissario Montalbano per un nuovo film.
Ad ottobre e novembre prossimi Scicli ospiterà il set di una nuova fiction prodotta per Rai 1 che si ispira ad un altro bel libro di Andrea Camilleri “La mossa del cavallo”.
Il libro, pubblicato nel 1999, è un romanzo poliziesco ambientato a Vigata nella Sicilia del XIX secolo, si parla di un film in costumi d’epoca e dai costi di produzione molti elevati.
Il regista sarà Gianluca Maria Tavarelli, lo stesso de “Il giovane Montalbano” e “Maltese – Il romanzo del Commissario”.
Le riprese sono previste per due mesi, ad ottobre e novembre 2017, e coinvolgeranno alcune città del ragusano.
Tra gli attori scritturati si parla della presenza di Michele Riondino (protagonista de Il giovane Montalbano) e di Nino Frassica.
Voci non confermate parlano addirittura della presenza dell’ attore francese Gérard Depardieu.
Il nuovo film interesserà varie città del ragusano. A Scicli le riprese insisteranno sulla via Aleardi e il suo torrente, il Palazzo Spadaro e la chiesa di Santa Teresa che si trovano sulla via F. Mormina Penna.
Primo ciak il 25 settembre.
La mossa del Cavallo di Andrea Camilleri. Editore Rizzoli
La vicenda narrata da Andrea Camilleri in questo romanzo prende liberamente spunto dagli appunti di Leopoldo Franchetti per la sua inchiesta sulle condizioni socio-economiche della Sicilia nel secolo scorso.
Giovanni Bovara, ispettore capo ai mulini di Montelusa, “un siciliano che parla genovese”, è testimone dell’uccisione di un prete. Poche ore dopo aver reso la sua deposizione, viene arrestato e accusato proprio dell’omicidio denunciato. Questo drammatico rovesciamento dei ruoli costringe il protagonista a una mossa imprevista che spiazza l’avversario e infine gli salva la vita.
Giovanni Bovara è cresciuto a Genova dove ha imparato l’italiano e il dialetto locale, quel genovese, lingua “materna” e dunque lingua dell’infanzia, che “a macchie”, viene fuori nei momenti di maggior intensità emotiva del suo parlare.
Accusato di un crimine non commesso, Giovanni dovrà combattere per affermare la propria innocenza e ci riuscirà solo recuperando il suo dialetto, il siciliano, e con esso il modo di pensare dei suoi padri.
Questa è la mossa che gli darà la vittoria.
Romanzo storico ambientato nella Vigata, “il centro più inventato della Sicilia più tipica”, di fine Ottocento dove l’intreccio a sfondo poliziesco si scioglie grazie all’uso del dialetto siciliano, “La mossa del cavallo” ci consegna in forma di narrazione una straordinaria dichiarazione di poetica “in atto” e allo stesso tempo una sconcertante paradossale storia di sopraffazione antiche e attualissime, di manipolazioni continue della realtà che rendono difficile l’accertamento di verità individuali e collettive.