Cavalcata 2023: vince Le Milizie. Descrizione del manto e del gruppo vincitore
19 Marzo 2023Settimana Santa a Scicli. Programma 2023
24 Marzo 2023I Trièpini. Opera dialettale sulla Passione di Cristo
Frutto di una ricerca di Amedeo Falla dal 2015 ad oggi per poter riscoprire i Cunti in dialetto sciclitano sulla Passione di Cristo, il 30 di marzo di quest’anno alle ore 20,15 presso la Chiesa della Consolazione per la seconda volta andrà in scena lo spettacolo da lui stesso ideato: “I Triépini – i cunti ra Passioni”.
I racconti in lingua locale narrano la fede semplice e pura dei nostri avi che, ricordandosi del “Verbo fatto Carne”, arricchirono i racconti evangelici sulla Passione di Gesù Cristo di vicende più umane: la Madre che cerca il Figlio fra le strade di Gerusalemme e passa in una “strada nuova” cercando informazioni su dove avessero portato l’amato figlio oppure le parole più intime tra Madre e Figlio che vanno oltre al Vangelo.
Sarà uno spettacolo intrecciato tra storia e ricordo, tra devozione e tradizione, tra Immagini che prenderanno vita.
Ma soffermiamoci sul nome: cosa sarebbero “I Triépini”?
È il nome dialettale dato all’Ufficio delle Tenebre, un Ufficio liturgico in uso nella Chiesa Cattolica sino alla riforma sulla Settimana Santa del 1955 che si svolgeva nella Chiesa della Consolazione negli ultimi tre giorni della Settimana Santa. La peculiarità di questo rito era quella dello “strepitus” ovvero il terremoto che, al termine del rito, a candele spente, veniva prodotto dal battito sfrenato sui banchi di libri o delle mani stesse da parte dei Canonici o del popolo che assisteva. Il popolo attendeva questo momento finale e, facendosi prendere “dall’entusiasmo”, oltre a sbattere i piedi per terra e le mani sui banchi, si lasciava trasportare urlando e a volte rompendo le suppellettili della Chiesa. Da qui il modo di dire comune sciclitano “A chi c’hai i Triépini?” usato quando si voleva indicare lo stato di agitazione di qualcuno.
Invece di cantare i Salmi e le preghiere indicate dal rito, ne “I Triépini” di Amedeo Falla saranno recitate le preghiere e i Cunti che il popolo riservava alla devozione semplice verso Gesù Flagellato e Morto e Maria Addolorata.
Le scene che costelleranno lo spettacolo saranno i “tableau Vivant” delle immagini sacre custodite dentro la Chiesa della Consolazione: la Flagellazione di Cristo, il Cristo che porta la Croce “U Signuri o Timpuni”, la Vergine dello Spasimo e Maria che piange il Figlio morto (l’Addolorata). Sarà pure messa in scena l’Immagine Sacra che ogni sciclitano conosce ed ama: l’Addolorata di Santa Maria La Nova o, per l’esattezza, il Compianto al Cristo Morto.
Queste “immagini viventi” saranno accompagnate dai “suoni” della Passione di Cristo che appartengono alla nostra tradizione: le marce funebri. Esse saranno eseguite dal Complesso Bandistico “Pietro di Lorenzo Busacca e Federico Borrometi” Città di Scicli, e sarà diretta dal M° Girolamo Manenti.
L’autore desidera regalare al popolo ciò che gli appartiene, per far sì che il passato non diventi “assenza” ma fruttuosa presenza, perché quello che ci hanno donato i nostri avi non venga mai più dimenticato.
Il cast sarà composto da:
Lettori: Amedeo Falla, Carmelo Trovato, Alessandra Nifosì
Gesù: Sergio Di Giovanni
Maria: Sonia Occhipinti
Veronica: Maria Elena Causarano
Giovanni: Gabriele Iacono
Le Marie: Claudia Belluardo, Gaia Aprile
Le Discepole: Jole Trovato, Giovanna Zisa, Cristina Arrabito, Veronica Rosati, Mirella Alfieri, Guglielmina Carpinteri.
I Juriei: Peppe Stimolo, José Falla
Giuseppe d’Arimatea: Leuccio Calvo.
Presenteranno il progetto:
Prof. don Ignazio La China, vicario foraneo della città, storico e ricercatore di storia popolare e delle tradizioni;
Prof. don Antonio Sparacino, parroco della comunità di Parrocchie “Carmine – Santa Maria La Nova”, storico e ricercatore.
Don Nello Garofalo, parroco della comunità di Parrocchie “Carmine – Santa Maria La Nova”
Ingresso Gratuito.