I riti della Settimana Santa a Scicli
Il periodo festivo più emozionante e ricco di pathos è certamente quello della Settimana Santa che precede la Pasqua.
A partire dalla Domenica delle Palme fino alla Domenica di Pasqua tutta la settimana è scandita da processioni e celebrazioni di antiche radici che coinvolgono tutta la cittadinanza.
La prima curiosa particolarità la ritroviamo la Domenica delle Palme. Al mattino nelle varie parrocchie si celebra, come in ogni altra parte d’Italia, la funzione religiosa canonica. Ma ecco che al pomeriggio viene portato in processione il simulacro della Madonna Addolorata di Santa Maria la Nova, legata ad un culto antichissimo che si fa risalire a S. Guglielmo di Scicli. Di certo è una celebrazione fuori dai tempi religiosi canonici, dato che ancora mancano giorni al Venerdì Santo, in cui si celebra la morte di Cristo; ma ciò è dovuto al fatto che la statua fu ritrovata casualmente proprio durante una Domenica delle Palme nel periodo normanno.
Il gruppo statuario dell’Addolorata di S.M.La Nova compone la “Pietà”: la scultura lignea della Madonna, ricoperta con una mantello di velluto nero e i capelli sciolti sul petto, sorregge sulle ginocchia il Cristo deposto; l’affiancano due pie donne ritte in piedi e accanto ad esse vi è una croce di legno ricoperta di lamine d’argento.
Il gruppo scultoreo viene seguito da una gran folla di fedeli disposti in doppia fila, con torce accese, in atteggiamento orante, davanti invece la banda del paese intona marce funebri composti da maestri locali (ascolta marcia funebre – “Stabat Mater” del maestro Federico Borrometi).
Martedì Santo
Il Martedì Santo è la volta dell’ Addolorata di S.Bartolomeo, che vine portata anch’essa in processione con l’accompagnamento della banda musicale. Il gruppo scultoreo rappresenta il Cristo in croce e ai suoi piedi la Madonna Addolorata con il petto trafitto, San Giovanni Evangelista e Maria Maddalena. Il pezzo più importante è il crocifisso in cartapesta di fattura spagnola caratterizzato da crudo realismo nella raffigurazione del corpo martoriato, al quale nell’Ottocento sono stati aggiunti gli altri personaggi. La processione dell’Addolorata di S.Bartolomeo viene chiamata “lu veru Cravaniu”, dove l’aggettivo “vero” sottolinea l’antica rivalità fra le due Confraternite di Scicli.
Mercoledì Santo
Soltanto da qualche anno la sera del Mercoledì è stata introdotta la “Via Crucis” vivente, che parte dalla chiesa del Carmine, si snoda lungo alcune strade del centro storico della città e si conclude davanti la chiesa di S.M.La Nova.
Giovedì Santo
Molto sentita è la “funzione” del Giovedì Santo, con l’allestimento, nelle cappelle delle varie chiese, dei “Saburcara”, i Sepolcri, che devono essere visitati, come vuole la tradizione, in numero dispari.
Venerdì Santo
Molto suggestiva è la sera del Venerdì Santo, quando viene portato in processione un bellissimo simulacro della Madonna Addolorata, detta “dell’Ospedale” perchè già custodita e venerata nella demolita chiesetta dell’ Ospedale, o anche detta detta anche Madonna degli artigiani, poichè un tempo erano loro ad avvicendarsi alle stanghe.
La commovente e silenziosa processione prende inizio dalla chiesa di San Giovanni, dove viene attualmente custodita la statua dell’Addolorata di questa chiesa, e lentamente si avvia verso la chiesa di S.M.La Nova; qui ad aspettare la Madonna vi sono altri fedeli che portano anch’essi a spalla il corpo di “Cristo Morto”, custodito dentro una teca di vetro.
Tutto ciò viene preceduto da un momento particolarmente suggestivo: la cosiddetta “Scisa ra Cruci”. Durante una lunga e partecipatissima funzione, la statua del Cristo crocifisso, tra canti e preghiere, viene lentamente staccata dalla croce per essere poi deposta tra le braccia della Madonna della Pietà.
Sabato Santo
Il Sabato Santo è il giorno del silenzio che viene squarciato improvvisamente dal grido “Gioia!” urlato a gran voce nel momento della resurrezione di Cristo e dal risuonare di tutte le campane della città. Per la “Resuscita” del Sabato sera tutti gli sciclitani si radunano nella chiesa di Santa Maria La Nova, ad aspettare trepidanti l’esposizione della statua dell’ “Uomu Vivu” che, fra le acclamazioni di esultanza al grido “Gioia”, sancisce l’inizio della festa.
La folcloristica, eccitante e folle festa del “Gioia” di Scicli sta per avere inizio: Leggi la Pasqua a Scicli.
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