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Guida alla spiegazione del monumento di Donnalucata by I LOVE SCICLI
Il monumento commemorativo di piazzetta Garofalo, a Donnalucata, ricorda il sacrificio dei carabinieri Vincenzo Garofalo e Antonino Fava, uccisi per mano della ‘Ndrangheta il 18 gennaio del 1994.
Al carabiniere sciclitano Garofalo è stata tributata la piazza di via Pirandello mentre al collega calabrese la via adiacente. Ad entrambi i militari è stata concessa dal Presidente della Repubblica la massima onorificenza: la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
L’Amministrazione comunale di Scicli del 1994, con allora a capo il sindaco Giuseppe Lonatica, commissionò il monumento all’artista sciclitano Salvatore Denaro.
L’ opera verrà inaugurata già l’anno seguente in occasione del primo anniversario della morte dei due carabinieri.
LA STORIA
Vincenzo Garofalo, originario di Donnalucata, e Antonino Fava, di Taurianova (RC) erano due appuntati scelti in servizio presso il Nucleo Operativo Radio Mobile dei Carabinieri di Palmi, in Calabria.
L’attentato in calabria
“In quella tragica notte del 18 gennaio 1994 gli appuntati, entrambi in servizio nella radiomobile della compagnia di Palmi, mentre percorrevano, intorno alle ore 21.30, l’autostrada A2 Salerno, in direzione sud, notarono una macchina che procedeva nella stessa direzione di marcia ma che, ai due militari, apparve subito sospetta.
Intimato l’alt, i conducenti dell’auto, invece di accostare affiancarono l’auto dei due appuntati, sparandogli contro numerosi colpi d’arma da fuoco, colpendo a morte i due militari.
In seguito alle indagini del nucleo operativo del comando provinciale di Reggio Calabria furono arrestare cinque persone.
Descrizione tecnica del monumento
Il monumento è stato ideato dal Maestro Salvatore Denaro, artista poliedrico di Scicli, e creato grazie alle capacità tecniche-artistiche di Salvatore Occhipinti, congegnatore meccanico, maestro del ferro battuto, dipendente comunale e responsabile delle opere monumentali cittadine dal 1991 al 2015.
Tutta l’opera monumentale si sostiene su una base pentagonale di pietra calcarea a cinque braccia rappresentante una stella simbolo dell’esercito italiano. Dei gradini centrali di forma trapezoidale in pietra dorata arenaria con al centro una striscia di lamiera d’acciaio.
Sopra la base pentastellata si erge il vero e proprio monumento creato interamente in acciaio inossidabile. Questo è costituito da tre elementi principali:
1- l’elemento centrale rappresenta l’area dell’Italia meridionale dove sono tracciate tecnicamente con tratto e punta (Sicilia e la Calabria) martoriate dalla Mafia, con in evidenza due punti nella “mappa” che rappresentano Scicli (RG) e Taurianova (RC), ovvero le città di origine dei due carabinieri, unite tra loro da un immaginario cordone ombelicale che lega le due città all’evento luttuoso.
All’interno delle due regioni stilizzate è possibile notare, in trasparenza, un intreccio aggrovigliato di filo di acciaio a significare l’ intreccio mafioso. In basso sulla destra si può leggere, in alto rilevo, la scritta “Per non dimenticare”.
2- Il secondo elemento, ospitato alla desta del primo, è una scultura raffigurante un braciere con fiamma simboleggiante l’Arma dei carabinieri.
3- il terzo elemento, a sinistra del monumento principale, è costituito da una scultura di una figura umana stilizzata. L’immagine umana è perfettamente divisa a metà a rappresentare la vita spezzata dell’eroico carabiniere e, nello stesso tempo, simboleggia la società civile che – seppur violentata negli affetti – non piega la testa.
Le stelle in acciaio, di cui alcune piegate, sono incastonate sparse sul pavimento e sulla scalinata a simboleggiare tutti i caduti d’Italia.
Sul monumento inoltre è presente una lapide di acciaio in cui è possibile leggere la motivazione del conferimento della medaglia d’oro al valor militare conferita da parte del Presidente della Repubblica.
LA COMMEMORAZIONE
Ogni anno, il 18 gennaio, si ricorda questo vile attentato e si celebra il sacrificio dei due militari con la resa degli onori e la deposizione di una corona davanti ad autorità militari, civili e religiose.
Nella Chiesa di Santa Caterina da Siena di Donnalucata viene ritualmente celebrata una solenne Messa seguita successivamente dalla deposizione di una corona di alloro presso il vicino monumento sopra descritto.
Nella foto, il Maestro Salvatore Denaro (a sinistra), progettista e direttore dei lavori con Salvatore Occhipinti (a destra) fabbro esecutore dell’opera in acciaio.
Per la storia e cronaca dell’agguato la fonte è Reggiotoday.
Per la spiegazione tecnica del monumento si ringrazia l’artista Salvatore Denaro.
Salvatore Denaro è un artista sciclitano poliedrico: è ceramista, pittore, scenografo, scenotecnico, scultore. Ha all'attivo tante opere artistiche e diverse mostre. Predilige il disegno tecnico e il laboratorio di ceramica artistica. Oggi lavora nel suo laboratorio di via San Giorgio e espone in via Santa Teresa.
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