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9 Novembre 2023Guardando la televisione, passano sotto i nostri occhi immagini delle scellerate guerre che impazzano nel mondo. Orrore che per fortuna l’ “Occidente” non vive da circa 80 anni. Ma la memoria è necessaria! Conoscere bene la storia spesso può servire a non ripetere gli errori e gli orrori del passato.
«Era l’anno 1943. L’Italia era in guerra, tutti i nostri padri erano soldati per la difesa della patria. A Scicli, come in tutte le città d’Italia, erano rimasti gli anziani, gli invalidi, le donne e i bambini.
Il nostro paese era pieno di soldati: artiglieria, fanteria. ecc.; venivano alloggiati nei “magazzini verso la stazione o al Convento della Croce. In molti punti si trovavano dei «posti di difesa» con artiglieria e mitraglie.
Dal municipio suonava una sirena per dare l’allarme a tutta la popolazione al fine di consentire un rifugio nelle grotte» come le grotte di Chiafura a Scicli o la grotta del porcospino a Sampieri.
I bombardamenti su Scicli
Pochi sanno che anche la città di Scicli subì dei bombardamenti durante la II guerra mondiale. Seppur così lontana dagli scenari di guerra e così piccola come cittadina, Scicli possedeva diverse postazioni militari e subì degli attacchi aerei in diverse occasioni. I bombardamenti, in particolare, si concentrarono in tre diversi momenti del 1943 e furono devastanti soprattutto per le perdite umane che si registrarono.
Il primo fu il 28 Gennaio 1943 alle ore 11.00 e i morti furono 25 (8 soldati e 17 civili). Questo primo bombardamento fece vittime a Villa Penna, nel quartiere di San Giuseppe, nei pressi delle scuole di via Bixio, via Oliveto, C.so Umberto, via Guicciardini e quartieri limitrofi.
Il secondo bombardamento si verificò il 17 febbraio 1943 alle ore 15.15. Il bombardamento fu in periferia con 3 aerei nemici abbattuti. “Al campo vecchio morì una signora…”.
Il terzo bombardamento in piazza Italia, in via Ispica e a San Bartolomeo provocò la morte di diverse persone, tra cui il barone Papaleo…
Una delle testimonianze più commoventi, riguardo i bombardamenti sui civili, è quella della signora Melina Carbone riguardo la morte del fratello Giovannino di 18 anni a Villa Penna, aneddoto ricordato grazie al lavoro di ricerca degli alunni della scuola Miccichè-Lipparini (*):
“…Improvvisamente una bomba cadde vicino a loro. Mio padre istintivamente abbracciò Giovanni e lo trascinò al riparo. Finito il bombardamento mio padre uscì fuori e si vide tutto sporco di sangue e pieno di lamelle argentate. Allora chiamò mio fratello e visto che Giovanni non si muoveva, cercò di farlo alzare.
Ma Giovanni era tutto insanguinato e con la testa reclinata che gli pendeva di lato. La bomba lo aveva colpito alla nuca.
Mio padre al vedere il figlio ucciso in tal modo ebbe il mal di cuore.
Più tardi portarono mio fratello a casa su una scala. Ce lo lasciarono per pochi minuti, il tempo di lavargli la faccia e di cambiarlo. Poi lo portarono all’ospedale insieme agli altri morti e in seguito fecero il funerale con il tricolore sulla cassa”.
Affinché la memoria non vada perduta.
La necessità di una memoria storica
Salvare il ricordo come bene prezioso e inestimabile che potrebbe spegnersi con la scomparsa dei testimoni.
E’ stata proposta a riguardo una petizione con raccolta firme per la collocazione di una stele a Villa Penna e l’ istituzione di una
“Giornata della Memoria”
per le vittime civili dei bombardamenti aerei su villa Penna del 28 gennaio 1943, anche se sarebbe opportuno ricordare le vittime di tutti i bombardamenti a Scicli.
L’oggetto della sottoscrizione è: raccolta firme per l’apposizione di una stele e per l’istituzione di una Giornata della Memoria per le vittime civili dei bombardamenti aerei su Villa Penna del 28 gennaio 1943.
La proposta è di Marilena Tasca e di tutta la Comunità Eccomi. La raccolta firme è indirizzata al Sindaco pro-tempore del Comune di Scicli. Si può firmare presso la Chiesa di San Giovanni in via Francesco Mormina Penna.
Fonte sui bombardamenti a Scicli:
-“I bombardamenti del 43”, Enzo Trovato, Il Giornale di Scicli, marzo 1993;
-“Scicli e gli sciclitani durante la guerra (1949-45)” a cura degli alunni della Miccichè-Lipparini anni 2000/2001. (*)