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24 Ottobre 2024RAM, ‘Ricordi Al Museo’. L’arte come strumento per risvegliare la memoria. Un progetto di Fondazione Confeserfidi in collaborazione con la casa di riposo Eden/Villa Costanzo e la cooperativa Agire.
In informatica, RAM è l’acronimo di ‘Random Access Memory’, la memoria del computer dove vengono immagazzinate informazioni di cui un programma ha bisogno durante l’esecuzione.
Per Fondazione Confeserfidi invece, RAM assume un significato nuovo: Ricordi Al Museo. E’ un progetto ideato dalla vicepresidente, la dottoressa Paola Dantoni: “Il progetto ‘RAM, Ricordi Al Museo’, nasce con l’obiettivo di aiutare le persone affette da demenza senile o Alzheimer a risvegliare i loro ricordi attraverso l’arte e la storia.
L’iniziativa prende ispirazione dall’acronimo informatico RAM (Random Access Memory), che fa riferimento alla memoria temporanea utilizzata dai computer per accedere rapidamente alle informazioni – afferma la dottoressa D’Antoni – In questo contesto, però, la ‘memoria’ a cui ci riferiamo è quella umana, quella che viene lentamente persa o affievolita a causa di malattie degenerative.
Il progetto si propone di stimolare la memoria attraverso l’esposizione a oggetti d’epoca, fotografie e racconti del passato, utilizzando il museo come un luogo dove il passato può tornare alla luce, evocando emozioni e ricordi nelle persone affette da queste patologie”. Questa iniziativa è stata realizzata con la collaborazione con la Casa di Riposo Eden/Villa Costanzo e la cooperativa sociale AGIRE, che hanno sposato il progetto fin da subito.
L’appuntamento è sabato 26 ottobre, alle ore 10.30 al Museo del Costume, in via F. Mormina Penna.
L’iniziativa coinvolgerà i pazienti, le loro famiglie e la comunità, trasformando l’incontro in un momento di convivialità e di condivisione.
“Negli ultimi anni – spiega la dottoressa Dantoni – la nostra Fondazione ha posto una crescente attenzione agli aspetti sociali e il progetto RAM è frutto della sensibilità verso questi temi. Ci siamo ispirati a esperienze simili promosse da diversi musei nazionali e internazionali.
Studi scientifici dimostrano, infatti, che le persone sopra i 50 anni che visitano un museo almeno due volte l’anno mostrano una minore incidenza di demenza. In Toscana, ad esempio, ci sono oltre 50 musei che organizzano regolarmente attività specifiche per chi soffre di Alzheimer.
L’obiettivo di RAM è proprio quello di creare un ambiente in cui l’arte e la memoria si intrecciano, permettendo ai pazienti di riscoprire emozioni e ricordi, contrastando al tempo stesso l’isolamento sociale cui queste persone sono spesso esposte”.
“La vera sfida – afferma la dottoressa Teresa Ferraro, psicologa presso la casa di riposo Eden/Villa Costanzo – è quella di restituire un senso di progettualità e appartenenza anche alle persone anziane istituzionalizzate che oltre alla problematica di declino cognitivo, spesso presentano un vissuto di solitudine, superando così il rischio di emarginazione sociale che spesso subentra con l’ingresso in una struttura residenziale o con la scoperta di una malattia neurodegenerativa”.
I risultati di questa giornata si concretizzeranno in disegni, racconti e altri lavori creativi che saranno poi esposti nei locali della sede della Fondazione a Scicli, in via Arco Castro ai civici 1, 2 e 3.
L’Ufficio Stampa Salvatore Cannata (tessera professionale n.ro 058931